E’ di pochi giorni fa la notizia che l’OMS aggiungerà i prodotti confezionati di carne rossa alla propria lista di sostanze cancerogene, assieme a fumo, arsenico, alcol e amianto. Nel mirino anche la carne rossa fresca, che verrà inserita nella “enciclopedia dei cancerogeni” ed etichettata come “lievemente meno pericolosa” rispetto ai lavorati industriali.
Cerchiamo di fare chiarezza in merito a questa notizia onde evitare stati di panico inutili.
Per prima cosa vi ricordiamo l’importanza nella scelta di carni italiane, dove gli allevamenti sono controllati e obbligati a seguire le normative igienico- sanitarie. Attenzione dunque all’acquisto di carni confezionate, trattate o meno, controllatene sempre la provenienza.
I titoli di questi articoli sono spesso fuorvianti in quanto non viene specificato che si sta parlando di carni rosse confezionate e trattate, e in particolare, in riferimento al Regno Unito.
Il nostro stile alimentare prevede la carne rossa in media 2/3 volte alla settimana, e non carne di maiale.
Durante i pasti consumiamo sempre verdura fresca accompagnata durante la giornata anche dalla frutta. alimenti consumati in misura minore dal popolo britannico. Frutta e verdura aiutano, grazie ai loro principi e alle loro vitamine, a contrastare l’effetto della carne rossa, purificando il nostro intestino.
Non dimentichiamo che il nostro piano alimentare non prevede l’assunzione di insaccati come i wurstel e nemmeno del bacon, da loro consumato giornalmente a colazione.
L’OMS parla di carni confezionate, e non di carni fresche come la classica bistecca. Si parla di hamburger, salsicce, salumi e prosciutto cotto; per i quali i trattamenti di preparazione e conservazione industriali, dalla salatura all’aggiunta di conservanti chimici, potenzialmente cancerogeni.